Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo11 pag. 273 orario

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 11 pag. 273

orario

Si stimola a ritmo circadiano per ottenere un effetto maggiore, perché oltre alla somministrazione di rimedi omotossicologici, si impegna il paziente nell’orario di massima sensibilità allo stimolo somministrato.

Queste corrispondenze di orario non sono solo una curiosità della cultura cinese, ma sono utili a comprendere il significato di sequenze terapeutiche. L’interazione tra il ritmo circadiano delle 5 Fasi Evolutive e l’orario di somministrazione dei rimedi omotossicologici relativi, possono diventare un ulteriore datore di tempo. 

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Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo11 pag. 272 ora legale

ora legale

Il paziente a cui viene somministrato il TOR pentafasico, deve assumere i cinque rimedi agli orari indicati. Questa modalità gli consente di ricevere il rimedio pertinente di ogni Fase Evolutiva, nell’orario di massima sensibilità. Inoltre la ripetizione nei giorni, di questa sequenza temporale, funge da datore di tempo nei confronti dell’organizzazione circadiana delle funzioni biologiche connesse.

Tutte le funzioni biologiche, sono organizzate secondo i ritmi circadiani e necessitano di sincronizzazione tramite datori di tempo. Questo è un concetto ben noto a livello di ricerca scientifica, ma ha trovato poche applicazioni, privando la terapia di uno straordinario strumento di efficacia. 

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Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo11 pag. 271 stimolo

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 11 pag. 271

stimolo

I rimedi CM, sono particolarmente indicati perché concepiti come uno stimolo fasico preciso. La presenza degli organoterapici relativi, amplifica la loro funzione. Non sono molti i rimedi uso orale che si avvalgono della componente organoterapica. Il TOR, per raggiungere la sua efficacia, considera una somministrazione sequenziale che sia coerente all’organizzazione circadiana delle 5 Fasi Evolutive.

La Fase Evolutiva Legno è in relazione con la mattina, la Fase Evolutiva Fuoco, è in relazione al mezzogiorno, la Fase Evolutiva Terra è in relazione con le ore 15, la Fase Evolutiva Metallo è in relazione con il pomeriggio e la Fase Evolutiva Acqua, è in relazione con la notte. 

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Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo11 pag. 270 tor

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 11 pag. 270

Indicazioni per il TOR pentafasico:

1) Prevenzione
2) Primo intervento in casi complessi
3) Drenaggio generalizzato

Il TOR pentafasico, si basa sul presupposto che tutte le 5 Fasi Evolutive e di conseguenza le 12 Orbite Funzionali connesse, concorrano al mantenimento della salute. La relazione tra le 5 Fasi Evolutive in sé, è dovuta all’alternanza sequenziale di periodi di loro massima attivazione. Inoltre in Omotossicologia, è noto che l’organismo nel suo metabolismo fisiologico e patologico, affronta la gestione di numerose tossine e numerosi tossici, per i quali sono previsti drenaggi. 

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Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo11 pag. 269 Trattamento Omotossicologico Ritmico

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 11 pag. 269

trattamento omotossicologico ritmico

In relazione alla misurazione dell’impedenza, è opportuno specificare: un aumento della conduzione elettrica su un agopunto, rispetto alla media, è dipendente da un maggiore afflusso di acqua ed elettroliti nel distretto osservato. In tali condizioni, diminuisce la cellularità e quindi ci troviamo sul piano delle convenzioni di MTC, in eccesso di Attività. Nella situazione opposta, ovvero quando sull’agopunto esaminato, ci troviamo con valori relativi alla conduzione elettrica diminuita rispetto alla media, ciò sarebbe dovuto ad una deplezione di acqua ed elettroliti nel distretto osservato.  

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Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo11 pag. 268 esami

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 11 pag. 268

esami

Questa modalità si predilige, quando non è opportuno iniettare il rimedio su un agopunto o quando la terapia è svolta da due professionisti operanti contestualmente sul malato. Si tratta inoltre di una modalità di lavoro da prediligere in modo assoluto, ogniqualvolta si vuole applicare una sequenza di agopunti, senza stimolarli con aghi iniettivi. Alcuni agopunti, come per esempio gli agopunti Ting o Foramina Putealia, non si adattano per le loro configurazione anatomica, a tecniche di stimolo, con infiltrazione di rimedi omotossicologici. 

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Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo11 pag. 267 definizione

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 11 pag. 267

definizione

Applicazioni cliniche

Il metodo per impiegare rimedi omotossicologici insieme all’agopuntura e la definizione di una tecnica precisa, di applicazione congiunta, sono l’obiettivo di questo lavoro. Non è possibile raggiungere questo obiettivo, senza definire un linguaggio comune alle due discipline. La scelta di impiegare congiuntamente, il modello di malattia dell’omotossicologia e le convenzioni di valore della MTC, è tesa alla definizione di un metodo che permetta, tramite un unico processo diagnostico, di ricettare un trattamento congiunto di agopuntura e rimedi omotossicologici. 

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Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo10 pag. 265 imposizione delle mani

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 10 pag. 265

mani

Come inquadrare il rimedio omotossicologico in MTC

I rimedi presenti nell’Ordinatio Antiomotossica, devono essere esaminati alla luce delle convenzioni di valore della MTC. Questo esame è la premessa per il loro impiego nell’agopuntura. Per un esame accurato, le componenti dovrebbero essere già precedentemente studiate e descritte nel COE. In questa fase del lavoro e in assenza del COE, è comunque necessario definire un metodo. Le materie mediche sono una fonte di preziose informazioni, ma devono essere rapportate al loro significato in MTC. 

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Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo10 pag. 264 patologie oculari

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 10 pag. 264

oculari

Queste espansioni di accordi, ottenuti per sommatoria di due rimedi omotossicologici, accentuano il ruolo di regolazione delle diluizioni in relazione alla Fase Evolutiva Terra, in questo caso la coppia D28-30. Dunque Lycopodium comp, appare come un rimedio in relazione alle Orbite Funzionali di Fegato e Vescica biliare. Appare inoltre una certa prevalenza dell’Orbita di Vescica biliare. La presenza di diluizioni struttive, in relazione alle Orbite Funzionali stimolate dal rimedio, evidenzia un’azione indirizzata verso i tessuti e la funzione

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Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo10 pag. 263 calcium carbonicum

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 10 pag. 263

Calcium carbonicum

Gli Unitari presenti in Lycopodium comp sono 10:

China D4, Lycopodium D4, Chelidonium D4, Carduus marianus D3, Sulfur D13, Avena sativa D6, Calcium carbonicum D28, Taraxacum D4, Cynara scolymus D6 e Veratrum D4. Ognuna delle componenti è presente con massa 2,2 μl per ogni fiala. La diluizione maggiormente struttiva, è in relazione alla componente Carduus D3, significativa per la Fase Evolutiva Legno. Mentre la dose meno struttiva, è rappresentata da Calcium carbonicum D28. 

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