Agopuntura e Omotossicologia Prefazione pag.8 prof manfred porkert

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Agopuntura e Omotossicologia:  prefazione pag.8

prof manfred porkert

2. L’ampliamento della scoperta di Paracelso secondo la quale “tutte le sostanze
sono un veleno” e solo la dose determina la loro natura medicamentosa.

Da queste due osservazioni derivano i pilastri dell’Omeopatia:

1. “ Similia similibus curantur (Simile [sintomatologia] deve essere trattata con [rimedi] simili)” e
2. L’azione o potenza medicamentosa della maggior parte dei rimedi si  estrinseca solo dopo un preciso processo di diluizione e dinamizzazione.

Hahnemann verificò l’applicazione di questo concetto terapeutico nella decennale pratica ambulatoriale documentando i risultati di questo lavoro tramite una ragguardevole quantità di scritti. Pertanto il suo concetto di terapia incontrò in Europa e in Nordamerica adesioni convinte, determinando dal 20° secolo a oggi la presenza di sostenitori in tutti i continenti. Ciò nonostante non si può asserire che l’Omeopatia sia riconosciuta come la corrente prevalente e di riferimento della Medicina Universale.
Contro un tale sviluppo si oppone ancora oggi un difetto alla nascita, una rilevante mancanza metodologica originale. Hahnemann, degno figlio dell’Illuminismo, ha esaltato l’empiria non solo come premessa, ma come unico criterio per una conoscenza esatta moderna, anche per distanziarsi dalle tradizioni protoscientifiche del periodo precedente. Egli ha pertanto definito l’Omeopatia non solo come “medicina dell’esperienza”, ma enfatizzando, ha stabilito dogmaticamente che l’Omeopatia si basi unicamente sulla esperienza. La Omeopatia deriva di conseguenza solo ed esclusivamente da dati empirici. In tal modo però, cosa che peraltro si può asserire per tutta la medicina moderna, si discosta dalla visione esplicita che una scienza esatta e stringente debba osservare due ulteriori criteri: la definizione precisa dei dati empirici in riferimento a norme convenzionali e la connessione razionale stringente dei dati definiti impiegando astrazioni metalinguistiche sovrastanti.
Questo spiega come l’Omeopatia pur arricchitasi negli ultimi duecento anni di un
patrimonio di dati sulle sostanze medicamentose e da una raccolta di sintomi clinici ben differenziata (pletora di dati empirici), non sia semplice da studiare proprio per questa caratteristica che ostacola la sua applicazione routinaria nella pratica medica quotidiana. L’efficacia ottimale della terapia omeopatica richiede al terapeuta oltre una vocazione diagnostica senz’altro utile, anche una conoscenza oltre modo vasta di dettagli, un’esperienza pratica estesa e un impegno temporale in fase di visita ben maggiore se paragonato a qualsiasi altro metodo pragmatico.

La Diagnostica Cinese è il prodotto di uno sviluppo metodologico opposto a quello delle scienze occidentali moderne e proprio a loro perfettamente complementare. Tale complementarità è ben descritta da quella esistente tra Analisi Causale e Sintesi Induttiva*.

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