La longevità grazie al Ginkgo
Il Ginkgo biloba è una pianta che incute rispetto. Lo si chiama anche fossile vivente certamente è l’albero più antico del mondo. Merita pertanto di fatto l’appellativo di albero dell’eterna giovinezza. E’ comparso nel periodo giurassico, 250 milioni di anni fa. Sopravvive in oriente dove i monaci buddisti lo coltivavano vicino ai templi come ornamento e per difesa dal fuoco.
Questo albero, infatti, alle alte temperature secerne una resina che ne ritarda la combustione. Ciò è testimoniato dal fatto che, in un grande incendio avvenuto a Tokyo nel 1923, un tempio fu salvato dalle fiamme proprio grazie alla presenza di questi alberi disposti nel circondario . Il rimedio che se ne ricava è conosciuto sin dalla notte dei tempi dalla MTC Medicina Tradizionale Cinese. Tuttavia esso gode di un notevole successo anche nel mondo moderno e occidentale.
Come descrivere questo albero
Il G. biloba appartenente alla famiglia Ginkgoaceae è un albero deciduo di origine orientale, oggi largamente coltivato in Asia, Stati Uniti, ed Europa. E’ l’unica specie vegetale sopravvissuta di un gruppo di Gimnosperme estintosi 200 milioni di anni fa. Il G.biloba può raggiungere i 40 m di altezza con un tronco di 4 m di diametro ed addirittura 50 m di altezza e 10 m di diametro se cresce in spazi molto aperti e grandi.
Le foglie a forma di ventaglio, sono caduche, bilobate e la caratteristica nervatura parallela rappresenta una traccia del passaggio evoluzionistico tra aghifoglie e latifoglie. Il colore delle foglie è dal verde grigio al verde scuro in estate vira al giallo che può divenire dorato in autunno. In questa stagione le foglie cadono completamente lasciando spogli i rami in uno o pochi giorni o addirittura poche ore.
Il frutto assomiglia ad una drupa di colore giallo. La polpa carnosa ricopre il seme costituito da una singola nocella, ovale, liscia con buccia sottile. Il seme è commestibile. A completa maturazione, il frutto ha un odore sgradevole dato dalla presenza di acido butirrico, ciò rende meno gradito l’esemplare femmina nelle colture ornamentali mentre lo è in Cina, Giappone e Korea dove la popolazione apprezza questo seme come alimento.
La maggior parte di queste piante vengono coltivate a scopo ornamentale soprattutto nelle zone sub tropicali; attualmente, tuttavia, si ritrovano in ogni zona del globo e vengono tranquillamente coltivate in piantagioni negli Stati Uniti, in Asia ed in Europa. Preferiscono generalmente il sole, ma essendo molto adattabili, riescono a sopravvivere anche in climi rigidi, freddi con alto tasso di inquinamento. Infatti il G. biloba è usato per i viali lungo le strade delle metropoli. Inoltre, sono molto resistenti alle malattie, al fuoco ed alle radiazioni ionizzanti.
Come si riproduce questo albero
Specie dioica, con individui maschili e femminili, ha un sistema di riproduzione piuttosto primitivo. Le gemme che originano le foglie, infatti, sono miste e danno origine sia alla parte vegetativa che a quella riproduttiva. Gli esemplari maschili portano, mescolati con le foglie, i microsporofilli con le sacche polliniche. Gli esemplari femminili portano gli ovuli inseriti su un peduncolo. Hanno impollinazione anemofila ovvero ad opera del vento.
Proprietà del Ginkgo secondo MTC
La farmacologia tradizionale cinese, si riferisce ad una conoscenza vasta e completa della medicina. Essa basa però su un proprio metodo e su presupposti scientifici diversi da quelli applicati in epoca moderna.
Pertanto ai fini della comprensione delle descrizioni classiche occorre aver conoscenza del metodo. Del Ginkgo biloba si usa il seme in terapia .
Secondo la tradizione il comportamento termico del seme di G.biloba è neutrale . Il sapore è importante per comprendere le indicazioni di un rimedio.
Pertanto il medico antico procedeva alla preparazione del medicinali, anche dopo aver assaggiato la sostanza di partenza. Il sapore è dolce, amaro e astringente .
Una orbita funzionale nella MTC Medicina Tradizionale Cinese è un gruppo di organi, tessuti e funzioni coerenti con una funzione sociale nel clan delle origini. Il seme del Gynkgo ha una azione sull’orbita funzionale polmone.
Le Orbite funzionali nel loro complesso sono dodici. Esse sono attribuite ognuna ad una fase evolutiva secondo l’apposita convenzione di valore. L’orbita funzionale di polmone ha una relazione con la fase evolutiva metallo indicata nell’immagine.
Gli effetti che derivano da quanto espresso sono i seguenti:
- assorbe il muco ( pituita)
- migliora la respirazione
- assorbe mucosità infette
Quali sono le indicazioni del Ginkgo secondo la MTC?
Le indicazioni di MTC Medicina Tradizionale Cinese per l’utilizzo sono le seguenti:
- inanitas yin
- inanitas orbis pulmonalis
- pituita ( muco )
- fluor albus ( leucorrea)
G.Biloba è stato studiato anche con la medicina occidentale e moderna
La medicina occidentale a studiare il Ginkgo come valenza terapeutica solo negli anni ’50. Il dott. Schwalbe produsse il primo estratto di foglie di Ginkgo nel 1965 ed il dott. Elias J. Corey della Harvard University ricevette il premio Nobel della chimica nel 1990, per aver sintetizzato in laboratorio il ginkgolide . Oggi le foglie di Ginkgo ed il suo estratto, sono comunemente usate per svariate patologie e con risultati soddisfacenti, frutto di anni di ricerca e di interesse nei confronti di questo albero esemplare.
Cosa contiene a livello farmacologico? – Ginkgo proprietà
La ricerca moderna ha comportato l’introduzione della foglia di G.biloba per la preparazione dei rimedi. Nella tradizione cinese si usava invece prevalentemente il seme. I rimedi a base di foglia sono stati studiati nelle componenti chimiche attive. I componenti attivi delle foglie sono i flavonglicosidi o eterosidi , diversi terpeni sempre esclusivi del Ginkgo e acidi organici come acido ginkgoico, acido scichimico, acido ascorbico. Caratteristici del Ginkgo sono i flavoni dimeri o diflavoni come la ginkgetina e bilobetina. Come i diflavoni, anche i ginkgolidi sono composti sin ora mai riscontrati in altre specie vegetali.
I flavonoidi ottenuti dalle foglie comprendono:
- flavoni (luteolina e tricetina)
- diflavoni (amentoflavone, bilobetina, ginkgetina)
- flavonoli (kaempferolo, kaempferolo 3-rutinoside, quercetina, rutina, isoquercetina)
- catechine (epigallocatechina)
- proantocianidine (procianidina, prodelfinidina)
Il Gingko contiene inoltre:
- terpeni ginkgolidi (ginkgolide A,B,C,M, J) (sesquiterpene bilobalide)
- acidi ginkgolici
- lignina
- steroidi (sitosterolo)
- acidi organici
L’estratto di Ginkgo biloba (GBE), standardizzato, concentrato e purificato, considerato ad alto titolo (EGb 761), deve contenere il 24% di flavonoidi glicosidici, i tre principali flavonoidi sono la quercetina,il kaempferolo e l’isoramnetina. Inoltre deve contenere terpenoidi in misura del 6% che sono i ginkgolidi A,B,C (4%) e il bilobalide (2%). Infine deve contenere meno di 5 ppm di acidi ginkgolici.
L’estratto Ginkgo biloba, che risulta essere è più attivo dei singoli componenti isolati. Questo indica che esiste un sinergismo tra i vari componenti del rimedio come documentano molti studi di sperimentazione clinica.
Quali effetti riconosce la farmacologia moderna al G.biloba?
Le azioni dei componenti del Ginkgo biloba conferiscono al rimedio un ampio spettro farmacologico che interessa il sistema circolatorio, sia a livello delle cellule ematiche che delle pareti dei vasi sanguigni, di vari tessuti e strutture neuroni. I lattoni terpenici del Ginkgo biloba, gingkolidi e bilobalide, risultano dei potenti e selettivi inibitori del PAF (Platelet Aggregation Factor, ovvero, fattore di aggregazione piastrina).
Gli effetti sulla includono:
- mantenimento della microcircolazione,
- riduzione della viscosità del sangue,
- protezione contro i radicali liberi,
- inibizione dell’aggregazione trombocitica
- aumento della velocità del flusso ematico
Quali indicazioni riconosce la farmacologia moderna ? – Ginkgo proprietà
Gli usi di G.biloba sono notevoli, rendendo di questo rimedio un presidio di terapia importante. Le indicazioni maggiori sono le seguenti:
- miglioramento del microcircolo
- insufficienza venosa cronica
- sindrome premestruale
- ritenzione idrica
- insufficienza vascolare cerebrale
- deficit memoria
- deficit cognitivi
- disturbi audiovestibolari
- Alzheimer
- demenza senile
- retinopatia diabetica
- degenerazione maculare
- allergie
- disfunzione erettile
- antiossidante
- uso topico e cosmetico
Quali le controindicazioni?
La somministrazione di G.biloba è controindicata in relazione alle seguenti condizioni :
- gravidanza
- allattamento
- fotosensibilità
- epilessia
Quali le interferenze tra farmaci e Ginkgo biloba?
Occorre cautela per la somministrazione di rimedi naturali insieme a farmaci. In particolare per il G.biloba si osservano interferenze negative con l’uso contemporaneo dei seguenti farmaci:
- anticoagulanti
- antidepressivi
- antiaggreganti piastrinici
Quali denominazioni caratterizzano l’albero? – Ginkgo proprietà
Il Ginkgo, nel corso della storia , ha collezionato molteplici nomi. Nella Cina della dinastia Sung (960-1279) era denominato come Ya-Chio ovvero piede di papera. Questo appellativo dipese dalla forma delle foglie che ricordano le zampe palmate delle papere. Il suo nome nel tempo cambiò in albicocca argentata. Questa scelta è riconducibile alla forma del frutto maturo che fa pensare ad una albicocca coperta da una peluria argentea. In Giappone il suo nome viene riconfigurato in Ginkyo.
In Germania viene indicato anche come l’albero di Goethe che lo menzionò nel “Il divano occidentale orientale” nel 1815. Lo scrittore dedicò a questo albero una poesia che spedì, insieme alle foglie della pianta vagamente cuoriformi, alla sua amata come dichiarazione d’amore. Anche in Cina e Giappone il Ginkgo è simbolo di amore. In Cina è presente nella lista della IUCN (lista rossa delle piante a rischio di estinzione) dove viene indicato per questo motivo come il panda del regno vegetale.
Curiosità di questo albero straordinario – Ginkgo proprietà
In Cina e Giappone il Ginkgo è simbolo di amore. Considerato albero sacro, è famoso quello di Hiroshima vicino ad un tempio, sopravvissuto alla catastrofe nucleare. Albero della pace per l’ONU simbolo di speranza per la pace e l’unione dei popoli. In Giappone fin dai tempi del periodo Edo (1600-1867), il nome Ginkgo è stato usato per indicare un particolare tipo di acconciatura che ne ricorda la forma della foglia. La grandezza era riconducibile allo stato sociale .
Menzionato in poesie, canzoni e ritratto da artisti di tutto il mondo e di tutte le epoche. Oggi le proprietà del Ginkgo sono state riscoperte ed è indubbiamente una pianta straordinaria dalla bellezza sorprendente e da una valenza terapeutica sempre più confermata che da secoli affascina studiosi ed uomini in genere. Con le sue molteplici risorse racchiude in sé il segreto dell’elisir di lungavita.
Teoria delle segnature in relazione al Ginkgo Ginkgo proprietà
Secondo la teoria delle segnature una pianta svela attraverso il suo comportamento e la sua morfologia come usarla in terapia. La teoria delle segnature, è presente dalla fitoterapia arcaica e tradizionale. fino a quella di Rudolf Steiner all’inzio del secolo scorso. Successivamente fu abbandonata a favore dell’analisi chimica dei rimedi. Tuttavia con il passare del tempo si osserva che la possibilità di analizzare chimicamente un rimedio, non impedisce ad una testa “sveglia” altrettanto di ragionare sul rimedio.
In tal modo aprendo una noce, possiamo riconoscere una morfologia, che ricorda il cervello umano. Studiando le componenti chimiche della noce, si osservano molte sostanze importanti per il sistema nervoso centrale. Pertanto la forma della pianta secondo la teoria delle segnature, svela il suo utilizzo in terapia, senza contrastare con l’analisi chimica.
Il Ginkgo nel suo comportamento evidenza una longevità notevole. Il G. biloba sopravvive agli incendi e alle radiazioni nucleari, diventando l’albero che protegge l’umanità da se stessa. Questo albero tutela il nido dell’umanità. Da cui l’usanza di averne molti in giardino per proteggere le case dall’incendi. La capacità dell’albero di secernere una resina in caso di incendio, precede la produzione di legname ignifugo di milioni di anni.
A questo proposito si osserva che l’orbita funzionale polmone, che come sopra indicato ha relazione con il rimedio, contiene tra molto altro proprio la pelle e la protezione del nido. La produzione di una resina ignifuga è una straordinaria soluzione biologica per esaltare le funzioni dell’orbita funzionale polmone. La facoltà di produrre resina abbondantemente e rapidamente in caso di incendio implica una straordinaria circolazione. Di nuovo una caratteristica comportamentale della pianta svela il suo impiego in terapia, anche quando questo è supportato dalle componenti chimiche del rimedio.
Quali dunque le parole chiavi con le quali ricordare il Ginkgo?
- tutela del nido
- protezione della pelle
- mantenimento della vita
- protezione dell’uomo dai danni da lui stesso provocati
Come somministrare Ginkgo?
Si osserva un diffuso utilizzo di internet al fine della auto-somministrazione o etero-somministrazione inadeguata, di rimedi di fitoterapia. Questa pratica comporta errori tali da favorire senza dubbio il business di farmaci chimici. Chi infatti mal usa un rimedio naturale, si troverà poi a dover ricorrere più frequentemente al farmaco, se ammala. Il farmaco nel bene e nel male è infatti gestito sempre e giustamente da un medico .
La pratica discutibile di riservare la somministrazione di rimedi di fitoterapia a personale non qualificato o alla auto-somministrazione è pertanto un bel favore ai farmaci chimici. Motivo per il quale la si tollera a livello legale. Pertanto la presente scheda vuole esclusivamente informare sulle proprietà del Ginkgo. Un paziente informato è infatti consapevole e coopera con la sua terapia.
Tuttavia si invita a rivolgersi ad un medico esperto in fitoterapia o agopuntura per valutare la propria situazione personale. Solo nella corretta relazione medico paziente è possibile affrontare una cura e sopratutto gestirla. La somministrazione di rimedi naturali non può avvenire al di fuori di questa regola. La prevenzione e la cura delle malattie, richiede infatti pur sempre una diagnosi clinica e strumentale, la prescrizione di adeguata terapia e il suo monitoraggio. Anche la valutazione delle interazioni con eventuali terapie farmacologiche o malattie pregresse è necessaria. Tutto ciò avviene esclusivamente in una relazione terapeutica.
Dove fare agopuntura a Roma
L’agopuntura è in Italia un atto medico. Pertanto le metodica deve essere essere esercitate esclusivamente da un medico esperto. Il paziente può verificare l’operatore tramite l’ iscrizione dell’operatore presso l’ Ordine dei Medici e presso il Registro dei medici che praticano l’agopuntura.
L’iscrizione al Registro dell’ Ordine consente un controllo di qualità relativamente alla formazione ricevuta dal medico. Inoltre a facilitare tale verifica all’Ordine dei Medici di Roma, il Registro si può consultare anche online. L’ agopuntura non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale. Al contrario essa è associabile ad altre forme di terapia oltre che in prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello, Ginkgo proprietà