Camellia sinensis proprietà
La Camellia sinensis o Ch’a-yeh è conosciuta ai più come la pianta del tè . Le sue parti attive sono utilizzate da migliaia di anni per preparare il più comune dei tè. Tuttavia Ch’a-yeh rappresenta anche un importante rimedio di fitoterapia tradizionale. Esso apparteine ai medicamenta refrigerantia coloris diffunsentia ardoris.
L’agopuntura è parte della MTC Medicina Tradizionale Cinese. Si tratta di un sistema medico complesso, che oltre alla infissione di aghi, prevede anche l’utilizzo di piante medicinali. I rimedi di MTC sono prodotti efficaci, in parte portati in occidente e utilizzati come riferimento per la preparazione di farmaci o fitoterapici. La Camellia sinensis è pertanto parte della fitoterapia terapia tradizionale.
Denominazioni comuni per Camellia sinensis :
Dalla Camellia sinensis o Ch’a-yeh si ricava oltre il fitoterapico anche la bevanda tè, Pertanto la Camellia è conosciuta con molte altre denominazioni, pur indicanti tutte la stessa pianta. Tra le più comuni si menzionano le seguenti, connesse tutte all’uso della pianta sua come rimedio, sia come bevanda:
- Tè
- The
- Tea
- Theae nigrae
- Thea virdis
Descrizione botanica di Camellia sinensis
La Camellia sinensis è un arbusto appartenente alla famiglia delle Theaceae. Coltivato viene mantenuto fino ad un’altezza di 1,5 m mentre lasciato crescere può superare i 10 metri. Originaria della Cina, Giappone ed India la Camellia è molto ramificata e pubescente sui germogli. Le sue foglie sono lungo-ovali di colore verde scuro, lucide e hanno un margine nettamente seghettato. I fiori sono profumati, solitari, con diametro di circa 3cm., hanno 5 petali bianchi e numerosi stami gialli.
Il rimedio è prodotto dai germogli fogliari essiccati e trattati a vapore e dalle due foglie più giovani assieme al loro pezzo di fusto. Questo rimedio è denominato tè splendido e viene raccolto dalla primavera all’autunno. Le foglie più vecchie vengono ugualmente utilizzate ma sono considerate di qualità inferiore.
Tè verde e Tè nero
Ci sono due categorie principali di tè: il nero e il verde. Per ottenere il tè nero le foglie vengono prima fatte appassire, divenute morbide vengono stropicciate e arrotolate, in tal modo si determina la rottura del tessuto fogliare e la fuoriuscita di succo cellulare e vengono così messe a fermentare. Durante la fermentazione le catechine presenti vengono ossidate enzimaticamente. Le foglie vengono poi essiccate in corrente d’aria calda. Per ottenere il tè verde viene omessa la fase di fermentazione. Le foglie appena raccolte vengono sottoposte a trattamento termico che inattiva gli enzimi. Le foglie vengono poi arrotolate ed essiccate.
Il tè nero è costituito da frammenti fogliari molto raggrinziti di colore rosso-bruno o quasi neri, la forma originarie può essere riconosciuta solo dopo bollitura. Le qualità più pregiate sono quelle ottenute dalle gemme fogliari che presentano una superficie fogliare pubescente. Il margine delle foglie è finemente seghettato e ad ogni punta è presente un piccolo pelo ghiandolare claviforme. L’odore è vagamente aromatico. Il sapore è amaro. Il tè verde è costituito da frammenti fogliari di colore giallo verdastro o verde brunastro più o meno arrotolati. Il sapore è astringente amaro.
Esistono in commercio numerose varietà di tè denominate in base al tipo, alla provenienza e alla qualità. I vari tipi di tè nero si distinguono in base alla grandezza delle particelle e dal loro colore e anche in base al tipo di sminuzzamento che subiscono. Il rimedio di fitoterapia non è il tè nero, ma il tè verde. In tal caso questo è somministrato diversamente del suo uso comune come bevanda.
Proprietà di Camellia sinensis o Ch’a-yeh secondo la MTC
La farmacologia tradizionale cinese, si riferisce ad una conoscenza vasta e completa della medicina. Essa basa però su un proprio metodo e su presupposti scientifici diversi da quelli applicati in epoca moderna. Pertanto ai fini della comprensione delle descrizioni classiche della Camellia sinensis o Ch’a-yeh occorre aver conoscenza del metodo.
Camellia sinensis o Ch’a-yeh appartiene ai “medicamantea refrigerantia caloris diffundentia ardoris” o volgarmente definibili come anticalorici e antisettici. Secondo la tradizione il comportamento termico della Camellia sinensis o Ch’a-yeh è neutrale con tendenza a raffreddare. Il sapore è importante per comprendere le indicazioni di un rimedio. Pertanto il medico antico procedeva alla preparazione del medicinali, anche dopo aver assaggiato la sostanza di partenza. Il sapore della Camellia sinensis o Ch’a-yeh è amaro e acido.
Una orbita funzionale nella MTC Medicina Tradizionale Cinese è un gruppo di organi, tessuti e funzioni coerenti con una funzione sociale nel clan delle origini. La Camellia sinensis o Ch’a-yeh ha una azione su tutte le orbite funzionali. Si tratta di una caratteristica particolare. Il tropismo orbitale totale consente di applicare il rimedio per i disturbi di tutti i tessuti del corpo , se coerenti con la qualità del rimedio stesso.
Le orbite funzionali nel loro complesso sono dodici. Esse sono attribuite ognuna ad una fase evolutiva secondo l’apposita convenzione di valore. Avendo il rimedio relazione con tutte le cinque fasi evolutive , la sua azione riguarda tutti i tessuti del corpo umano. Gli effetti della Camellia sinensis o Ch’a-yeh sono i seguenti:
- raffredda calor
- riduce ardor
- asciuga humor
Quali sono le indicazioni per Camellia sinensis o Ch’a-yeh secondo MTC?
Le indicazioni della tradizione sono generalmente abbastanza conformi dalle conoscenze di farmacologia, botanica e fitoterapia. Tuttavia il metodo cognitivo è diverso e consente una maggiore comprensione del rimedio. Inoltre le informazioni derivante dallo studio dei classici in relazione ad un rimedio consentono meglio la integrazione corretta con i trattamenti in agopuntura. Per quanto riguarda la Camellia sinensis o Ch’a-yeh sono descritte le seguenti indicazioni:
- calor humidus: sonnolenza astenia cefalea
- calor repletionis: sete intensa, oligouria, abuso di alcolici
Quali sono le controindicazioni secondo MTC
La tradizione riferisce di non utilizzare la Camellia sinensis o Ch’a-yeh in caso di
- malattie da freddo
- vuoto dell’Orbita funzionale stomaco e dell’Orbita funzionale Milza Pancreas
Composizione chimica del Tè nero
Il rimedio è stato indagato anche per le loro componenti chimiche. Questa analisi consente meglio di comprendere come funziona la somministrazione in terapia. Il tè nero contiene:
- metilxantine: caffeina teobromina, teofillina
- catechine
- proantocianidine
- flavonoli
- tearubigine (20-30% del peso secco della droga)
- glicosidi flavonolici:quercitina kaempferolo
- derivati dell’apigenina
- tannini
- teanina
- componenti volatili, finora ne sono stati identificati 300, soprattutto alcoli monoterpenici e adeidi come linalolo e geraniolo
- alluminio
- manganese
- fluoruri (soprattutto nelle foglie più vecchie)
La funzione biologica delle catechine nelle piante di tè non è chiara, così come rimane un mistero il motivo dell’accumulo di tali molecole nelle foglie di tè. Il fatto che le foglie che crescono all’ombra abbiano meno catechine può indicare che queste siano
usate per proteggere le foglie dall’eccessiva luce solare.
Composizione chimica del Tè verde
Il tè verde differisce dal tè nero principalmente per il profilo dei polifenoli e dei componenti aromatici:
- metilxantine: caffeina, teobromina,teofillina (in minor quantità rispetto al tè nero)
- teanina ( in minor quantità)
- epigallocatechina gallato EGCG,
- tannini
- proantocianidine
- gallotannino
- flavonoli liberi (quercetina, kaempferolo, miricetina)
- acido ascorbico (viene perso durante la fermentazione del tè nero)
- minerali
Indicazioni terapeutiche secondo la fitoterapia moderna
Il tè nero viene utilizzato come stimolante e antidiarroico, studi ne riportano un’attività battericida su ceppi diarrogenici, accellera il transito gastrointestinale, antiossidante e anticancerogeno. Tuttavia il rimedio fitoterapico è il tè verde.
Infatti i principali studi scientifici sono stati svolti appunto sul tè verde. Sono stati condotti studi prevalentemente su l’ EGCG sia in fitocomplesso sia isolato. I risultati ne vantano proprietà :
- antivirale
- anticariogeno
- anticancerogeno
- antiossidante
- antidislipidemico
- antiaggregante
- antiage
Effetti collaterali e interazioni:
L’azione astringente dei tannini può ridurre l’assorbimento di altri medicinali assunti contestualmente. La formazione di complessi con farmaci azotati può ridurne la biodisponibilità. Anche se non agli alti livelli del caffè, il tè verde contiene comunque caffeina. A dosaggi può quindi causare i seguenti disturbi:
- ansia
- nervosismo
- nausea
- vomito
- insonnia
- tachicardia
- ipertensione
- gravidanza
Il tè verde è sconsigliato in gravidanza perché riduce l’effetto dell’acido folico, sostanza importante perché aiuta a diminuire il rischio di alcuni problemi nel nascituro.
Interazioni con farmaci:
I tannini hanno un’azione astringente che può ridurre l’assorbimento dei farmaci assunti in concomitanza. In generale è bene non assumere farmaci in concomitanza all’assunzione di tè. Tuttavia esso può ridurre la biodisponibilità in particolare di alcuni farmaci:
- neurolettici
- antidepressivi che contengono azoto.
Etimologia di Camellia sinensis
Il nome botanico Camelia è stato dato genere in onore del reverendo Georg Joseph Kamel detto per lateinizzazione del nome Camellus (1661-1706). Costui era ai suoi tempi un importante celebre botanico. Carlo Linneo gli dedicò il genere Camellia. Il termine sinensis in latino significa “cinese”. Camellia non rivela pertanto nulla sui significati profondi del tè.
Leggende su Camellia sinensis
Si narra l‟imperatore Chen Nung riposava all’ombra di un grande albero sorseggiando la sua acqua bollita. Alcune foglie del maestoso albero caddero nella sua tazza. Piacevolmente colpito e rinvigorito dalla bevanda decise promosse la coltivazione della pianta nel suo impero.
Sempre nella mitologia cinese si narra della siccità che colpì il villaggio di Dragonwell . I taoisti suggerirono agli abitanti che se loro avessero pregato per il drago (verde) esso avrebbe portato la pioggia. Così fu. Il drago oltre a significare rinascita, vita e fertilità della natura, è una rappresentazione della Camellia. Questa è considerata una bevanda terapeutica che induce in uno stato di tranquillità spirituale, rilassando i nervi e riducendo lo stress . Dragonwell oggi è il nome di una delle più famose tipologie di Camellia sinensis.
Secondo la mitologia indiana a scoprire il tè verde e i suoi miracolosi benefici fu Bodhidharma. Egli un giorno aveva deciso di non dormire e di meditare per sette anni, . Tuttavia arrivato al quinto anno cominciò ad avere sonno . Guidato da un forte impulso, prese delle foglie di Camellia sinensis e le masticò. Ciò gli permise di portare a termine il suo proposito. Infine, nella mitologia giapponese la scoperta del tè verde è attribuita a Daruma . Si narra che durante le sue meditazioni si addormentasse e si distraesse sovente, sognando alcune donne che aveva amato negli anni precedenti. Un complesso rigore morale lo portava una volta sveglio ad infuriarsi con sé stesso.
A quel al punto si strappò le palpebre e le sotterrò, così da non dormire mai più. Da queste ultime sarebbe nata la pianta del tè. A parte la troculenza della scena narrata, anche essa evidenzia collateralmente virtu cognitive, ma sopratutto allude alla virtu antiage del rimedio. Infine ritorna anche la fertilità del terreno, la natura e la crescita.
Valutazione delle leggende su Camellia sinensis
Le leggende , i miti e simboli sono il modo tramite il quale nel passato si trasmetteva informazione. Sono pertanto l’equivalente di internet dei giorni di oggi. Lo studio di questo aspetto in relazione alla Camellia sinensis è pertanto utili a comprenderne, non tanto l’uso come bevanda, ma le applicazioni terapeutiche. Dalle leggende si evince per la Camellia sinensis le seguenti attribuzioni:
- induce la veglia, concentrazione e coscienza
- migliora la fertilità ( il mito delle palpebre sotterrate che diventano pianta)
- contrasta l’invecchiamento ( altra immagine dell’addormentarsi)
- incrementa il vigore ( drago verde)
Come somministrare un rimedio di fitoterapia?
Si osserva un diffuso utilizzo di internet al fine della auto-somministrazione o etero-somministrazione inadeguata, di rimedi di fitoterapia. Questa pratica comporta errori tali da favorire senza dubbio il business di farmaci chimici. Chi infatti mal usa un rimedio naturale, si troverà poi a dover ricorrere più frequentemente al farmaco, se ammala. Il farmaco nel bene e nel male è infatti gestito sempre e giustamente da un medico .
La pratica discutibile di riservare la somministrazione di rimedi di fitoterapia a personale non qualificato o alla auto-somministrazione è pertanto un bel favore ai farmaci chimici. Motivo per il quale la si tollera a livello legale. Pertanto la presente scheda vuole esclusivamente informare sulle proprietà del Licio. Un paziente informato è infatti consapevole e coopera con la sua terapia.
Tuttavia si invita a rivolgersi ad un medico esperto in fitoterapia o agopuntura per valutare la propria situazione personale. Solo nella corretta relazione medico paziente è possibile affrontare una cura e sopratutto gestirla. La somministrazione di rimedi naturali non può avvenire al di fuori di questa regola. La prevenzione e la cura delle malattie, richiede infatti pur sempre una diagnosi clinica e strumentale, la prescrizione di adeguata terapia e il suo monitoraggio. Anche la valutazione delle interazioni con eventuali terapie farmacologiche o malattie pregresse è necessaria. Tutto ciò avviene esclusivamente in una relazione terapeutica.
Dove fare agopuntura a Roma
L’agopuntura è in Italia un atto medico. Pertanto le metodica deve essere essere esercitate esclusivamente da un medico esperto. Il paziente può verificare l’operatore tramite l’ iscrizione dell’operatore presso l’ Ordine dei Medici e presso il Registro dei medici che praticano l’agopuntura.
L’iscrizione al Registro dell’ Ordine consente un controllo di qualità relativamente alla formazione ricevuta dal medico. Inoltre a facilitare tale verifica all’Ordine dei Medici di Roma, il Registro si può consultare anche online. L’ agopuntura non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale. Al contrario essa è associabile ad altre forme di terapia oltre che in prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello, Agopuntura e Fitoterapia a Roma