Amnesia pietosa una sofferenza da comprendere
L’ amnesia pietosa è la capacità del sistema nervoso centrale di isolare contenuti connessi ad un dolore insopportabile in modo da consentire comunque lo svolgimento della vita. Una corretta comprensione del senso biologico applicato dai pazienti affetti da amnesia pietosa svolge un ruolo considerevole nella gestione terapeutica. L’ amnesia interferisce con la captazione, il trattenimento, ma sopratutto con l’accesso a informazione. Nel linguaggio comune l’ anmesia è denominata spesso disturbo della memoria anche se il termine “disturbo” appare più che fuorviante.
In medicina biologica si preferisce ricondurre le varie forme di amnesia descritte ad un unico termine ovvero amnesia pietosa, sottolineando la funzione di tale comportamento piuttosto che il difetto. L’amnesia non è un errore biologico, ma parte del funzionamento. Nel sistema nervoso centrale la memoria è riconducibile al sistema limbico ovvero principalmente ippocampo, amigdala e ipotalamo. In caso di amnesia pietosa può essere interrotto uno o più step del processo di memorizzazione attraverso una lesione di funzione o morfologica nei casi più impegnativi. Le motivazioni per le quali un paziente applica questa risposta adattativa ovvero l’amnesia pietosa, possono essere svariate e rappresentano comunque una soluzione ad un dolore non sopportabile.
L’ amnesia pietosa provvede a liberare l’operatività di un sistema nervoso centrale dalla gestione di informazioni, che ne potrebbero compromettere la funzione e dunque la sopravvivenza. La strategia biologica provvede pertanto ad una gestione inconscia di ciò che in base ai mezzi disponibili non sarebbe altrettanto gestibile a livello conscio. Quando nel soggetto affetto la capacità di gestire dolore dovesse crescere, si assiste ad una reversibilità del sintomo. Generalmente i processi fisici irreversibili connessi, coincidono con una interpretazione del dolore patito tale, che non lascia opportunità di successiva migliore gestione della sofferenza implicata.
L’ amnesia pietosa è programmata fisiologicamente in molte circostanze della vita dei mammiferi e dell’uomo. Per esempio l’ esperienza della nascita è confinata per tutti nell’inconscio. Il parto è per il nascituro una esperienza di tale drammaticità da non consentire il normale funzionamento della vita, se venisse ricordata. Nei mammiferi ad eccezione dell’ uomo però in amnesia pietosa sono allocati quasi tutti i contenuti della vita familiare e della vita sessuale. Generalmente un mammifero non ricorda i propri genitori. Quando matura sessualmente tende a riconoscere nel consimile il partner, l’appartenente al proprio clan o il competitore, ma non il parente. Anche l’atto sessuale non comporta nei mammiferi una memoria di partner, ma al massimo una memoria di nido, condizione ben diversa e opportuna per la protezione della discendenza. La sessualità e la genitorialità possono essere operate ad ogni stagione dal mammifero, ma le informazioni connesse il sistema nervoso centrale le interpreta come un ostacolo alla sopravvivenza e le gestisce dimenticandole. L’amnesia pietosa pertanto è una reazione e non certo una malattia. Il supporto alle persone che ne sono affette non parte certo da una ricostruzione farmacologica della memoria, ma dalla gestione consapevole dei conflitti biologici implicati.
Dott. Fabio Elvio Farello Agopuntura a Roma