Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 8 pag. 206 deficit

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Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 8 pag. 206

deficit

Si evidenzia però la necessita di ampliare, sia la comprensione che intervento medico al sistema di regolazione, tramite il quale il malato produce un sintomo. Se al doveroso trattamento sintomatico non si aggiunge un trattamento che incide sulla sequenza di eventi clinici produttivi il sintomo, questo o si ripresenta nella sede dove già è apparso oppure altrove, sotto forma di evento clinico solo apparentemente disconnesso dal precedente.

In questo caso, la prescrizione Acqua ha semplicemente soppresso un evento clinico, per usare un termine omeopatico. In termini moderni, il deficit di regolazione espresso dall’evento clinico trattato, non viene risolto esclusivamente con la sua rimozione.
Inoltre nessun evento clinico può essere inteso come disconnesso dai precedenti e dai successivi, anche se appartenenti a discipline mediche specialistiche diverse. La sequenza di eventi clinici, nella anamnesi di un paziente, definisce la sua capacità di regolazione e predispone ad una definita evoluzione.

Nella pratica clinica si può verificare la necessità clinica di fare una “buona soppressione”, la terapia sintomatologia è dunque opportuna ogniqualvolta esiste l’urgenza di alleviare il sintomo. La soppressione praticata è però “buona” solo se in seguito il medico interviene anche nella sequenza di eventi clinici, precedenti al sintomo rimosso. Questo approccio indipendentemente dagli strumenti terapeutici adottati, implica un trattamento di regolazione. Non si vuole proporre una medicina che non possiede strumenti di lavoro Acqua, ma la loro applicazione, deve essere inserita in una comprensione sistemica del malato e di conseguenza è necessaria una terapia ampliata.
L’Omotossicologia, vanta il merito di proporre con il linguaggio moderno un modello di sistema biologico che esprime malattia con una evoluzione fasica. Questo come già esposto, è un concetto presente anche nella MTC, ma ovviamente il linguaggio con cui questa ultima lo esprime, si lascia utilizzare con difficoltà dai non addetti ai lavori. Le malattie, secondo Reckeweg, sono il risultato della lotta nella gestione delle omotossine. Queste tossine provengono sia dall’esterno che dal malato stesso. Pertanto si tratta di un sistema aperto, con capacità di gestione e compensazione. La malattia come appare all’anatomopatologo, è semplicemente una compensazione talvolta necessaria in questo incessante lavoro per gestire, distribuire ed eliminare tossine. Quando le tossine non possono essere espulse, vengono stoccate, prima in ambiente extracellulare, poi oltre la barriere biologica, ovvero in ambiente cellulare.
La lesione del tessuto osservata, è la conseguenza di questo incessante lavoro di regolazione. Ne consegue che una persona, nel corso della sua vita, produce in fasi diverse e in sequenza, eventi clinici mai disgiunti l’uno dall’altro.
Anzi la storia dell’evoluzione per fasi, delle malattie, è una chiave di comprensione del malato stesso.

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