Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 8 pag. 190 forza vitale

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Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 8 pag. 190

La forza vitale di Hahnemann e i termini pittoreschi di della MTC disponibili nelle rudimentali traduzioni dell’epoca, rischiano di compromettere proprio questo dialogo.
Considerare la MTC una protoscienza è sicuramente un errore, ma Reckeweg si è rapportato, all’epoca, con traduzioni ancora rudimentali e approssimative delle conoscenze di MTC. Oltre a rappresentare parzialmente queste conoscenze, la carenza di terminologie specifiche, fornivano un linguaggio non idoneo al confronto costruttivo con la Medicina Convezionale. Reckeweg, assolse pienamente l’obiettivo di tradurre lo spirito e il linguaggio dell’Omeopatia classica in concetti e terminologia idonei, al rapporto con la classe medica. Sebbene il termine forza vitale di Hahnemann non sia di per sé censurabile, parlare della lotta biologica contro il carico di tossine e omotossine, è certamente più idoneo a sviluppare una sinergia con la biochimica e la fisiologia. Inoltre tradurre la forza vitale di Hahnemann, in una serie di concetti comprensibili e applicabili, non riduce affatto la possibilità di considerare la forza vitale stessa, nella comprensione del malato e nel concepire il suo trattamento.
Il modello proposto dall’Omotossicologia, è pertanto un equivalente a quello concepito nell’Organon, ma con un livello di osservazione maggiormente orientato ai processi di regolazione.
Dal momento che l’accrescimento metodologico, nel lavoro di Reckeweg, evidenzia sul piano diagnostico fasi di malattie sequenziali e sul piano terapeutico sequenze di rimedi, non si può dunque evitare una relazione con la MTC.
Il rimedio omotossicologico può essere qualificato secondo le convenzioni di valore della MTC, svelando al medico la sua Prevalenza di Fase e pertanto anche l’azione elettiva su una determinata Orbita Funzionale. Per esempio, Lycopodium compositum, per la sua particolare composizione, trova impiego in una serie di situazioni morbose ben delineate dall’Ordinatio Antihomotossica. L’Ordinatio Antihomotossica, è per il medico omotossicologo, quello che per l’omeopata è l’insieme di Materia Medica e Repertorio. Attribuire a Lycopodium compositum, un’azione di stimolo sulle Orbite Funzionali Fegato e Vescica biliare, permette un impiego anche in altre applicazioni, oltre a quelle delineate dall’Ordinatio Antiomotossica. Infatti come abbiamo avuto modo di descrivere, l’Orbita Funzionale Fegato, si distingue dal fegato organo. L’OF Fegato è in relazione a molti altri tessuti oltre quello epatico. Sappiamo dall’Iconografia delle Orbite che il tessuto muscolare o oculare sono inclusi nell’Orbita citata.
Quindi quando in Omotossicologia si sceglie di somministrare come drenante epatico, Lycopodium compositum, nel trattamento di una patologia muscolare o oculare si applica MTC consapevolmente o inconsapevolmente.
Se osserviamo gli organoterapici nella formulazione di Lycopodium compositum,
possiamo notare come la coppia di rimedi suis, in relazione alla Fase Evolutiva Legno – Fegato e Vescica Biliare, sia presente. Sono presenti anche singoli Suis, per le Fasi Evolutive Fuoco-Terra-Metallo, ma non per l’Acqua. Pertanto questo rimedio, non si adatta ad una situazione di Ipovalenza di Fase in Legno.

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