Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 8 pag. 188 omotossicologia

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Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 8 pag. 188

omotossicologia

Sul concetto di “buona soppressione” espresso, è necessario un chiarimento in relazione alle novità apportate dall’Omotossicologia. La “buona soppressione” implica la somministrazione di uno o più Similaris, in attesa di individuare il Simillimum. Nell’Omotossicologia, la somministrazione di un ampio numero di Similaris a vari livelli, in forma di complessi, è protesa a favorire l’eliminazione di omotossine e interferire con la capacità di regolazione.
La riattivazione degli emuntori e della funzionalità della matrice, implementa la capacità del soggetto di ripristinare e mantenere la salute. Ogni componente di un complesso di Reckeweg è un Similaris, ma non solo a livello sintomatologico. La composizione coinvolge certamente il sintomo, ma soprattutto il contesto disregolativo che lo ingenera. Con rimedi relativi al metabolismo cellulare, alla capacità degli emuntori e al drenaggio connettivale, sono implicate anche le cause del sintomo. La sommatoria di un ampio numero di rimedi similari, nel contesto di una tecnica che non mira alla semplice soppressione del sintomo, assume il significato di una terapia di regolazione. Una sapiente composizione di Similaris a livello causale e sintomatologico, sollecitano l’organismo all’eliminazione di tossine e omotossine, impegnanti la matrice del soggetto e ne ripristinano l’omeostasi.

I processi di regolazione biologica, sono il corrispettivo della forza vitale di Hahnemann. La capacità di autoguarigione del soggetto malato, denominata da Hahnemann forza vitale, corrisponde nel linguaggio dell’Omotossicologia, a una matrice drenata, funzioni emuntoriali e metabolismo cellulare integri e capacità regolatoria efficiente. La forza vitale di Hahnemann o le condizioni del paziente valutate sotto i criteri dell’Omotossicologia, sono termini che descrivono la capacità di un individuo a ripristinare e garantire la sua omeostasi. Il trattamento omotossicologico, consiste nella somministrazione del rimedio sintomatologico e di una serie di altri rimedi che considerano la malattia nella sua origine, come lesione della capacità di regolazione.
Tra Hahnemann e Reckeweg intercorre tempo, conoscenze ed esperienza. I linguaggi sono diversi, ma non lo spirito che indirizza l’atto medico. L’Omotossicologia agisce sulla capacità di regolazione del soggetto malato, con sequenze di complessi similari a livello di regolazione e fisiologia. L’Omotossicologia, non è pertanto la semplice sommatoria di più Similaris sintomatologici, ma soprattutto l’attivazione di processi di regolazione per implementare la capacità di omeostasi del soggetto malato. Il modello di questi complessi processi di regolazione, si basa sulla biochimica, la fisiologia, la neurologia, l’immunologia e l’endocrinologia. La tecnica terapeutica omotossicologica, supera dunque il limite posto dall’assenza di un Simillimum per tutti, con una modalità di lavoro valorizzante i processi di regolazione fisiologici. Anche per questo l’Omotossicologia, si presenta con un linguaggio più adatto al dialogo tra Medicina Non Convenzionale e Medicina Convenzionale. I rapporti postulati nel capitolo precedente, tra MTC e Omeopatia, sono indubbiamente estendili all’Omotossicologia.

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