Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 5 pag. 151 sistema nervoso centrale

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Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 5 pag. 151

sistema nervoso

Una idea è statica fino al momento in cui la emozione la muove e la struttura fisica corrispettiva si adegua. Si adotta il termine “campo” invece di denominarle semplicemente emozioni, anche perché costruiscono il campo di forza per quale la vita assume la sua forma.Nella Medicina Convenzionale vige un modello per il quale le emozioni sono “prodotti” del Sistema Nervoso Centrale. In terapia si cerca di agire sulla patologia emozionale osservata, tramite la somministrazione di mediatori o interferenti biochimici del funzionamento cerebrale.Da questa impostazione metodologica deriva però il limite di intendere le emozioni appartenenti ad un unico individuo per il tramite del suo Sistema Nervoso Centrale.

Dalla MTC ci viene proposto un altro angolo di osservazione. Indipendentemente dai mediatori biochimici, che sono indubbiamente coinvolti nella genesi di una condizione, il Campo Emozionale è sia personale che transpersonale.
I sistemi oscillanti o sequenziali sono composti da subsistemi e a loro volta compongono macrosistemi.

Nei Campi Emozionali possono esser pertanto coinvolti più Sistemi Nervosi Centrali. Il confine tra me stesso e il mio consimile a livello di Campo Emozionale è meno precisa di quella esistente a livello somatico. Il confine e di un corpo umano è più netto del confine e della estensione di una emozione.
La funzione eminente dei Campi Emozionali è pertanto anche quella della comunicazione nel branco e in natura. Biologicamente i Campi Emozionali sono un linguaggio universale che permette a tutti gli umani di interagire e permette di interagire anche con tutto il resto della vita su questo pianeta.

Bisogna immaginare l’uomo nelle sue origini, mentre viveva in branco di dieci o
venti individui.
Taluni di questo piccolo branco, in genere i collerici, avevano il compito della caccia per procurare cibo. Quando questi collerici improvvisamente si trovarono inaspettatamente di fronte minacciosa la tigre dalle grandi zanne, la loro forma di comunicazione di gruppo più efficace è stata paura di gruppo ovvero Campo Emozionale paura.
Quel gruppo di cacciatori non era più solo la somma di più individui in ordine sparso, ma un unico organismo operante e coordinato tramite il Campo Emozionale condiviso.

Il linguaggio umano della parola è una cosa diversa dal Campo Emozionale. La parola e la parola scritta sono una forma di comunicazione intellettuale e culturale.

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