Intelligenza: la riduzione delle capacità umane tramite overload

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Intelligenza: la riduzione delle capacità umane tramite overload

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La riduzione delle capacità cognitive e sopratutto dell’intelligenza umana è un fenomeno triste che tutto è, meno che spontaneo o sensato. L’ intelligenza umana sarebbe infatti dotata di una doppia capacità di associare l’informazione, ovvero sia tramite rapporto di causa effetto sia tramite l’analogia. Il cervello doppio umano  consente non solo una migliore comprensione della realtà, ma sopratutto si proietta nella possibilità di modificarla e di migliorarla. L’intelligenza pertanto è considerata talvolta un problema piuttosto che una risorsa. Da anni si si osservano condizioni convergenti atte a ridurre la capacità umana. L’alimentazione, l’ambiente e lo stile di vita diffusi nelle parti più avanzate del pianeta offrono opportunità immense, ma non stimolano purtroppo bastevolmente l’intelligenza. Delle immense opportunità fruisce pertanto chi già possiede l’intelligenza per farlo, mentre i restanti risultano in tale contesto meno favoriti. 

Uno dei fattori maggiormente responsabile della riduzione della intelligenza umana è costituita dall’overload informazionale. Un sistema nervoso è regolato a fornire corretta funzione da un corretto carico di informazioni necessarie. Un carico eccessivo o un carico carente di informazioni riduce l’intelligenza che il sistema nervoso riesce ad esprimere. Nel caso di un overload di informazione la retroazione negativa è denominata down regulation. Troppa informazione riduce la curiosità e la capacità di gestirla. Il sistema nervoso si protegge dal sovraccarico di informazione riducendo performance, in attesa di una migliore situazione ambientale. Dal secondo dopoguerra in poi si è assistito ad un aumento della diffusione di  informazione caratterizzata  da scarsa qualità oltre che da pletora. La televisione ha aumentato la stimolazione intellettiva tramite una miriade di dati informativi di scarsissima qualità, se paragonata alla generazione che utilizzava libri e giornali. Sopratutto la diffusione di internet e di dispositivi mobili  ha però contribuito all’immersione delle menti in un oceano di informazioni scarsamente valide. Internet è tecnologia militare adattata a scopi “civili”. Su internet sono certamente  disponibili siti  che forniscono informazione qualitativamente elevata, ma la down regulation della intelligenza provocata dalla massa informazionale prevale sui benefici ottenibili da quella di qualità. Nella notte dei tempi ottenere informazione indipendente e qualitativamente valida significava affrontare un viaggio peraltro senza i moderni mezzi di locomozione. Questo implicava non di rado rischi e notevoli costi. L’informazione  passava spesso da bocca a orecchio. Il solo possesso di un libro con informazioni qualitativamente valide e dunque proibito, poteva costare la vita a volte in modo oltremodo disumano.

In tale conteso l’intelligenza umana conobbe una importante fioritura e l’uomo era denotato di una avidità e motivazione sia per la ricerca sia per la elaborazione di informazione. Al contrario nell’attuale epoca si osserva un overload di informazione spazzatura o “junk bit”, tale da disperdere la curiosità intellettiva e il corretto funzionamento del cervello umano. La vita di un essere umano è talmente sovraccarica che per i più sospendere una interattività con il mondo circostante, è considerato un momento di ristoro. Il cervello è in down regolation e non elabora più dati, ovvero non li collega tra loro, non li comprende completamente e non pianifica interventi. Su internet si trova tutta l’informazione “proibita”, quella per la quale nella notte dei tempi si moriva sul rogo, ma questo non costituisce più un pericolo per nessuno, perchè il cervello umano non riesce più ad elaborare il dissenso, ovvero quella che era una delle più belle prove di intelligenza umana. Siamo inondati di una marea di informazione che dovrebbe suscitare non solo indignazione, ma risposte di contrasto significative. La down regolation intellettiva determina  però che queste informazioni non siano percepite, anzi al contrario contribuiscono anche loro a quel sovraccarico che culmina in apatia e rassegnazione. Per tornare a fruire della intelligenza umana al fine di completare la costruzione di umanità è necessario programmare un contenimento della pletora di informazioni inutili e sviluppare una diffidenza verso le procedure mnemoniche complesse. Occorre drenare la pletora di informazione scadente con la stessa attenzione con la quale ci curiamo di assumere un cibo sano e non ipercalorico.

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